Ordine dei Cavalieri Massoni Eletti Cohen dell’Universo

 

 

L’Ordine dei Cavalieri Massoni Eletti Cohen dell’Universo (più comunemente chiamato «Ordine degli Eletti Cohen») è un Ordine Massonico, nei suoi primi gradi, per poi orientarsi, nei suoi gradi più elevati, verso la Teurgia Cerimoniale e Sacerdotale.
Fine ultimo dell’Ordine è la reintegrazione dell’iniziato alle sue primitive potestà e virtù. Scrive a riguardo Robert Amadou: “l’oggetto è la reintegrazione universale, alla quale l’uomo deve lavorare per la conoscenza dell’origine, dello stato presente e del destino di tutte le cose, ciascuna nel suo ordine; e principalmente della sua origine, del suo stato presente e della sua destinazione. Poiché l’uomo è l’agente della reintegrazione universale.
È una seconda ragione, unita a quella che fornisce una carità ordinata, per l’uomo lavorare alla reintegrazione dell’uomo, per me lavorare alla mia reintegrazione. Reciprocamente, servendo, servo me stesso; dividendo il male, che è legione, io avanzo”.

L’Ordine è stato fondato alla metà del XVIII° secolo da Martinez de Pasqually (1727-1774) su base della sua Dottrina. Martinez de Pasqually sosteneva l’idea secondo la quale i differenti Riti della Massoneria tradizionale formavano solamente il sagrato di una Dottrina superiore e che soltanto chi ne dominava gli aspetti poteva dirsi veramente Massone. Tuttavia, e sempre secondo Pasqually, le Logge Massoniche «tradizionali» si trasformavano poco a poco in cerchi mondani e non erano più in grado di trasmettere i segreti primordiali contenuti nei Riti che praticavano. Di là venne a Pasqually l’idea di fondare un nuovo Ordine Massonico che non fu, lo precisiamo, mai un’obbedienza.

L’Ordine dei Cavalieri Massoni Eletti Cohen dell’Universo diretto da Pasqually accoglierà al suo interno molti personaggi illustri di cui i due più celebri furono probabilmente Louis-Claude di Saint-Martin detto il Filosofo Incognito (1743-1803), e Jean-Baptiste Willermoz (1730-1824) che più tardi, muterà la “Stretta Osservanza Templare” (del Barone Karl Gotthelf Von Hund) nel “Rito Scozzese Rettificato”, dove in alcuni gradi (segnatamente nella Professione) sono contenuti ancora oggi alcuni insegnamenti della Dottrina degli Eletti Cohen, e dunque, di Martinez de Pasqually. C’è disaccordo tra gli studiosi sulla scala effettiva dei gradi. Oggi quelli praticati (per completezza di rituali, catechismi e operatività personale) sono i seguenti, articolati in tre classi (Portico, Tempio e Santuario) e trasmessi in corrispondenza con alcuni gradi della Scala di perfezione del Grande Oriente Egizio di Memphis e Misraim

4° Apprendista E.C.– Sublime Scozzese
5° Compagno E.C.– Sublime Cavaliere della Scelta
6° Maestro E.C.– Cavaliere Principe Rosacroce
7° Maestro Eletto Perfetto– Cavaliere Gran Professo
8° Gran Maestro o Grande Architetto– Maestro di Cagliostro
9° Grande Eletto di Zorobabele o Cavaliere d’Oriente– Sublime Maestro della Grande Opera
10° Maestro Reau-Croix– Grande Patriarca Consacratore

L’Ordine degli Eletti Cohen lavora quale Ordine interno al Grande Oriente Egizio di Memphis e Misraim e la trasmissione dei gradi è riservata ai Fratelli facenti parte della Gran Loggia Egizia d’Italia e dell’Ordine di Memphis e Misraim.

Sin dal primo risveglio degli Eletti Cohen, operato da Georges Bogé de Lagrèze e Robert Ambelain tra il 1943 e il 1944, il ruolo della Massoneria Egizia è stato decisivo: Gran Maestro Mondiale dei Riti Uniti di Memphis e Misraim era Lagreze; Robert Ambelain era Gran Maestro per la Francia nel 1960 dopo Dupont e, dopo Lagreze, nel 1966 divenne Gran Maestro Mondiale dei Riti Uniti di Memphis e Misraim.

La traduzione e revisione dei rituali è avvenuta attenendosi fedelmente agli originali, e ove necessario mediante una comparazione tra versioni diverse dello stesso rituale (è successo per almeno tre gradi).

In verità, sebbene la Tradizione degli Eletti Cohen sia effettivamente potente e complessa, ciò non toglie che debba essere accessibile ad ogni uomo sincero. La cooptazione deve essere sì severa per ciò che concerne le qualità di Cuore del candidato e la sua buona volontà, ma non effettuata in base alla sua influenza o alla sua condizione sociale o la sua posizione in seno ad un altro Ordine Iniziatico.

Dagli Statuti del 1767, riportiamo un estratto piuttosto eloquente: “Noi rifiutiamo o espelliamo da questo Ordine, con questi Statuti, come mostro della società, quelli che negano la spiritualità dell’anima, la vita futura e l’esistenza di un Dio vendicatore e misericordioso. Gli spiriti turbolenti, i deviati, i blasfemi, i giocatori senza discrezione, i malvagi, i calunniatori ed i faziosi non dovranno essere ricevuti tra noi e saranno espulsi se dopo essere stati caritatevolmente ammoniti, non cambiano, lo stesso chi mette al primo posto il bere ed il mangiare o chi, a disprezzo del dovere del loro “stato”, si occupa solo di cose vane, della propria apparenza e di piacere al dolce sesso, senza preoccuparsi di rendersi utile alla società con qualche talento. Gli spiriti violenti e selvaggi che non possono vivere senza litigio, le persone senza educazione, di indole cattiva, di carattere duro verso la società… debbano essere considerati con ripugnanza, come indegni del vivere civile; nessun ipocrita in onestà e devozione, che mostri una morale intransigente, che dogmatizzi pubblicamente e ad ogni occasione senza rispetto dei pregiudizi stabiliti nei luoghi in cui è condotto a vivere, non entrerà né resterà nell’Ordine. I testardi e gli spiriti alteri, quelli che voglio sempre aver ragione, che non accettano mai d’aver torto, che si servono di parole piccanti per costruire i loro diritti e che a disprezzo del genere umano non conoscono il rispetto degli individui bistrattati dalla sorte, i quali ben lontani dall’addolcire il destino di questi sfortunati che la sorte ha messo in condizioni e ceti bassi, lo ricordano loro con modi altezzosi o con ingiurie, servendosi della loro autorità e superiorità per tirannizzarli ed appropriarsi di ciò che ad essi appartiene. Essi sono nemici dell’uomo e di conseguenza indegni di essere Massoni….”

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